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  • Immagine del redattoreAssociazione Arco

COMUNICATO STAMPA - Prescrivibilità Xolair in Lombardia: novità importanti

Con la presente ARCO, AAIITO, SIDEMAST E SIAAIC comunicano che in data 3/6/2020, dopo un prolungato confronto con le società scientifiche (AAIITO, SIDEMAST e SIAAIC) e con ARCO, Associazione per la Ricerca e la Cura dell’Orticaria, e con la fattiva collaborazione della Dirigente Dr.ssa Ida Fortino, Dirigente dell’Area Strategica ed Economica del Farmaco,

la Regione Lombardia ha deliberato che per i pazienti con orticaria cronica spontanea adulti e adolescenti (di età pari o superiore a 12 anni), con risposta inadeguata al trattamento con antistaminici H1, che sono stati in trattamento con Xolair come terapia per la CSU e ripresentano nuovi episodi successivamente alle 48 settimane di interruzione, se si tratta di nuovi episodi non riconducibili al primo evento, secondo la valutazione del clinico, può essere trattato come nuova somministrazione (nuovo primo ciclo).

Tale delibera permetterà ai suddetti pazienti di potere accedere ai piani terapeutici previsti da AIFA secondo l’attenta valutazione dei propri clinici.

La presente delibera dimostra, ancora una volta, come il lavoro congiunto de clinici e dei pazienti possa portare ad un dialogo positivo e costruttivo con le istituzioni per la promozione della cura per i malati di orticaria cronica spontanea.


AAITO, SIDEMAST, SIAAIC e ARCO ritengono che, quanto avvenuto in Regione Lombardia, con il blocco completo della prescrivibilità di Omalizumab al termine del primo anno di trattamento fino alla determina AIFA del 27/3/2020 e poi l’impossibilità di prescrivere il 3° e 4° ciclo superate le 48 settimane dall’ultima somministrazione, possa essere di ausilio per affrontare la medesima problematica nelle diverse sedi regionali.


Le presenti si adopereranno per condividere tale risultato nelle diverse regioni così da auspicare quanto prima il superamento anche nelle diverse realtà regionali dell’impossibilità di prescrivere il 3° e 4° ciclo superate le 48 settimane dall’ultima somministrazione e quindi permettere ai pazienti di potere ricevere le terapie previste dai piani terapeutici secondo le indicazioni dei clinici.

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